STORIA
La coltivazione di anice nella zona di Castignano risale alla metà dell’800 quando Silvio Meletti iniziò a sfruttarlo per la produzione del famoso liquore.
Nel corso del 900 la produzione conobbe un piccò dovuto anche alla nascita di nuove aziende produttrici di alcolici toccando l’apice tra le due guerre. La coltivazione poi subì un netto calo a causa dell’impiego dei prodotti d’importazione disponibili a costi più bassi. Oggi nella zona di Castignano rimangono due tenaci aziende a proseguire la tradizione. Tutt’oggi l’anice viene impiegato per la produzione di liquori e tisane.
UTILIZZI GASTRONOMICI
L’Anice Verde di Castignano si può consumare in decotto in acqua bollente o latte. Si utilizza per aromatizzare dolci e biscotti e liquori. Tradizionalmente viene impiegato nella produzione del Mistrà, un distillato di vino bianco e semi di anice.
DESCRIZIONE MORFOLOGICA
Forma di crescita della pianta: sviluppo determinato
Portamento: eretto con fusto vuoto e solcato
Altezza della pianta: 30.50cm
Radice: fittonante
Foglie: basali, reniformi ed inciso dentate
Fori: bianchi, riuniti ad ombrelle
Frutto: diachenio piriforme costituito da due metacarpi verde-grigi solcati da 5 costine lineari
Periodo di semina: prima decade di marzo
Tipo di semina: a file semplici, distanza 50 cm tra le file e 5-10cm lungo le file
Impollinazione: prevalentemente entomofila, raramente autogama
Periodo fioritura: terza decade di giugno – prima decade di luglio
Maturazione del seme secco: prima – seconda decade di agosto
Produzione seme: 8-10 q/ha
Seme: peso 1000 semi gr. 3
Suscettibilità o resistenza alle fitopatie: eccellente resistenza, segnalati rari sintomi assimilabili a virus