STORIA
Prediligendo terreni sassosi e aridi il cappero si è facilmente adattato alla vita sulle pareti rocciose e in particolare sulle mura di questo storico borgo nei pressi di Macerata Feltria
Originario del nord Africa e di alcune zone dell’Asia il cappero è approdato in Italia a partire dal XVI Sec in seguito alle dominazioni Arabe. Apprezzato sia per i suoi impieghi culinari sia per le sue doti curative si è facilmente diffuso in tutta la penisola. Essendo una pianta rustica non necessita di particolari cure, spesso la sua crescita è spontanea e aiutata da lucertole e gechi che nutrendosi dei sui frutti espellono poi i semi nei posti più impervi e impensabili.
UTILIZZI GASTRONOMICI
Si usa per aromatizzare moltissime ricette a base di carne e pesce ma anche per la preparazione di salse e insalate. Possono essere conservati sia sott’olio che sotto sale.
DESCRIZIONE MORFOLOGICA
Fusto: cespitoso
Portamento: prostrato o pendente
Altezza della pianta: 50 cm
Foglie: decidue di colore verde intenso e forma ovata o ellittica
Fori: ermafroditi di colore bianco rosato con 4 petali e 4 sepali
Frutto: bacca ovato, oblunga di colore verde scuro
Semi: reniformi globosi di 3-4 mm di colore bruno rossastro
Periodo fioritura: dalla tarda primavera all’estate
Maturazione del frutto: dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno