STORIA
Le prime testimonianza della coltivazione della roveja nelle Marche risalgono al 1545 quando questo legume viene citato nello statuto di Montasanto.
Nelle aree montane era utilizzata sia per l’alimentazione animale sia per quella umana specialmente trasformata in farina e cotta nella “farrecchiata”. Grazie ad un progetto del comune di Appignano legato alla manifestazione “Leguminaria” è stata reintrodotta la coltivazione di questo e di altre tipologie di legumi antichi.
UTILIZZI GASTRONOMICI
Si può consumare sia fresca che secca. In zuppe, contorni, o trasformata in farina e usata per la Farrecchiata, una sorta di polenta tipica dell’area dei Monti Sibillini
DESCRIZIONE MORFOLOGICA
Forma di crescita della pianta: indeterminata
Sviluppo: prostrato
Altezza della pianta: circa 150 cm
Fusto: cilindrico e glabro con presenza di cirri
Foglie: composto pennate con due o tre paia di foglioline ovali a margine liscio
Infiorescenza: ascellare
Colore fiori: fuxia
Periodo fioritura: terza decade di aprile
Frutto: baccello medio piccolo
Lunghezza media frutto: 4,80 cm
Peso 1000 semi: 105 gr
Colore del seme: dal rosso mattone al nero screziato di rosso
Conservazione del seme: secco