STORIA
Originario dell’Ameria centrale il mais è diffuso nelle Marche fin dal 1700 e da sempre alimento insostituibile nella dieta delle famiglie contadine della zona.
La polenta ottenuta dalla sua macinatura ha sfamato intere generazioni di contadini fino alla metà del ventesimo secolo quando è stata gradatamente sostituita da altri prodotti. La coltivazione però è rimasta viva in alcuni piccoli appezzamenti e utilizzata per il consumo familiare. La varietà di Pollenza è stata iscritta e catalogata al CERMIS nel 2003 nell’ambito del “Progetto di sperimentazione e recupero di produzioni agricole e agroalimentari”.
UTILIZZI GASTRONOMICI
La farina è usata principalmente per la produzione della tipica polenta marchigiana ma anche, mescolata al grano per fare pane e dolci.
DESCRIZIONE MORFOLOGICA
Forma di crescita della pianta: determinata
Portamento: eretto
Altezza della pianta: 170 cm
Foglie: abbastanza larghe
Periodo di semina: da fine marzo a metà aprile
Tipo di semina: fila
Distanza di semina: 7 piante per mq
Infiorescenza: maschile: panicolo terminale; femminile: spiga ascellare
Impollinazione: prevalentemente allogama
Periodo di fioritura: primi di luglio
Periodo raccolta: fine agosto
Produzione seme secco: 25-30 q.li/ha (irriguo)
Suscettibilità o resistenza alle fitopatie: suscettibile al carbone
Forma della spiga: cilindro-conica
Ranghi: 8 (raramente 10)
Tipo di granella: vitrea
Colore del seme: giallo con qualche rosso
Peso 100 semi: 42 grammi