STORIA

Varietà diffusa fin dal 1700 tra Umbria e Marche. Il suo nome deriva dalla forma tipica del frutto.

Oggi l’accessione è diffusa nella Regione e, certamente, nell’area del Conero sia nel tratto costiero che in quello collinare; qui è ben conosciuta dai coltivatori come una delle varietà maggiormente presenti nel passato.

UTILIZZI GASTRONOMICI

Si presta sia al consumo fresco che all’essiccazione

DESCRIZIONE MORFOLOGICA

L’albero è di buona vigoria, portamento semieretto con chioma compatta; rami di un anno dal portamento sinuoso caratteristico. La foglia è palmatopartita, prevalente la forma trilobata, con lobo centrale poco pronunciato e circolare, margine appena ondulato. Il frutto è cuoriforme asimmetrico, colore di fondo verde giallastro con lenticelle bianche irregolari e peso variabile da 60-70 grammi. La polpa è violacea, dolce e delicata con liquido leggermente mieloso.

I CUSTODI

Massimo Bolognini, Marconi Carlo, Richard Leo

Le aziende agricole e gli hobbisti coltivano da sempre le antiche varietà di fichi autoctoni che poi vengono venduti sul posto o conferiti ai mercati locali.

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