STORIA
Varietà già citata dal naturalista Costanzo Felici nel XVI secolo tra i vegetali edibili e diffusa nell’area pesarese.
Oltre all’impiego alimentare era utilizzata per le sue proprietà farmaceutiche e date le capacità coagulanti, anche nella cagliatura del latte per la produzione di formaggi. Nonché nelle ricette di liquori ed elisir.
UTILIZZI GASTRONOMICI
Il carciofo novello può essere consumato crudo, è ottimo accompagnato ai formaggi. Cotto in zuppe, tortini, fritti, ripieni o alla brace. I carciofi più piccoli sono ottimi sott’olio mentre con le foglie si possono realizzare ottimi decotti o vini depurativi.
DESCRIZIONE MORFOLOGICA
Portamento: prevalentemente assurgente
Altezza della pianta: 120 cm
Diametro pianta: 150 cm
Lunghezza foglie: 130 - 140 cm
Foglie: pennatosette leggermente spinose
Capolino: leggermente spinoso, compatto di forma ovale
Peso medio capolino centrale: 170 gr
Peso medio capolino primo ordine: 80 gr
Peso medio capolino secondo ordine: 60 gr
Peso medio capolino avventizio: 60 gr
Periodo di trapianto: ottobre
Tipo di trapianto: carducci
Infiorescenza: capolino o calatide
Fiori: Ermafroditi, tubulosi, proterandri
Impollinazione: entomolfila
Periodo di fioritura: prima decade di maggio
Frutto: achenio
Durata della produzione: 45 giorni
Suscettibilità o resistenza alle fitopatie: resistente afidi e oidio