STORIA
Varietà tipica della zona di Montelupone in provincia di Macerata dove è conosciuto anche col nome di “scarciofeno”.
Ha colore violaceo con striature verdastre e si caratterizza da dimensioni ridotte rispetto alla media. Non ha né spine né peluria interna e grazie al suo gusto saporito e dolce è particolarmente adatto al consumo crudo. Il paese di Montelupone celebra ogni anno questo prodotto con una sagra nella prima settimana di maggio. Da qualche anno inoltre il carciofo è riconosciuto anche da un Presidio Slow Food.
UTILIZZI GASTRONOMICI
Può essere consumato crudo ma è protagonista anche di molti piatti tipici come le tagliatelle con i carciofi, i carciofi fritti o semplicemente cotto in padella e accompagnato con finocchio selvatico, foglie di aglio ed erbe aromatiche. I capolini più piccoli sono adatti alla conservazione sott’olio. Le foglie invece possono essere utilizzate per decotti depurativi o macerate nel vino bianco per ottenere un ottimo digestivo.
DESCRIZIONE MORFOLOGICA
Portamento: assurgente
Altezza della pianta: 50-60 cm
Diametro pianta: 140-160 cm
Lunghezza foglie: 80-90 cm
Foglie: pennatosette
Capolino: tondo, ovale, grosso con bavette serrate
Peso medio capolino centrale: 140g
Peso medio capolino primo ordine: 80 g
Peso medio capolino secondo ordine: 45g
Periodo di trapianto: ottobre o febbraio
Tipo di trapianto: carducci
Infiorescenza: capolino o calatide
Fiori: ermafroditi, tubulosi, proterandri
Impollinazione: entomolfila
Periodo di fioritura: seconda decade di giugno
Frutto: achenio
Durata della produzione: 45 giorni
Suscettibilità o resistenza alle fitopatie: suscettibilità afidi e oidio