STORIA
Le testimonianze storiche riportano la coltivazione di questo legume nella zona dei Monti Sibillini fin dai tempi molto antichi.
Chiamato così per la particolare colorazione della buccia che si presenta di colore bianco con una macchia bruno scura che si estende su una delle sommità che appunto assomiglia alla chierica di un monaco. Caratterizzato da una buccia tenera e sapore delicato è molto apprezzato ma la sua scarsa produttività ne aveva decretato la quasi scomparsa. La varietà è stata ritrovata nella zona di Villa Sant’Antonio nel comune di Visso nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
UTILIZZI GASTRONOMICI
Si consumano tradizionalmente lessati in umido o in zuppa. Si possono accompagnare con cereali e altri legumi per dei minestroni rustici.
DESCRIZIONE MORFOLOGICA
Forma di crescita della pianta: indeterminata
Germinazione: epigea
Colore fiori: bianco
Periodo fioritura: medio tardiva
Frutto: legume di piccola taglia, di forma rotonda di colore bianco avorio con una macchia scura
Colore del frutto: bianco avorio con screziature regolari più scure
Colore dei baccelli: bianco
Peso 100 semi: 63gr
Conservazione del seme: secco