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Marrone della Sibilla di Montemonaco

Si hanno notizie della diffusione di questa varietà locale fin dal primo ventennio del secolo scorso. Più recentemente sono state individuate superfici a castagneto nell’area del Comune di Montemonaco, una zona  fortemente vocata per tipo di suoli e per tradizione. La presenza di individui pluricentenari attesta l’antichissima tradizione colturale del castagno in questo territorio.

Descrizione

Caratteristiche

Le piante non sono sempre di prima grandezza, hanno portamento semi-assurgente, rami eretto-espansi e la corteccia di colore grigiastro con screpolature più o meno lunghe. La chioma è generalmente globosa-piramidale ma la sua forma dipende molto dalle potature effettuate. Le foglie sono alterne, con breve picciolo e due stipole basali oblunghe. I frutti sono di forma globosa e dimensioni medie con pericarpo lucido di color marrone con striature più scure. La polpa è bianca, ricca di amidi e di buon sapore.

Tecniche di Coltivazione

I castagneti locali sono gestiti con tecniche tradizionali del luogo con potature di rimonda, riceppatura su individui deperenti o morti e ripuliture del terreno. Gli innesti sono tuttora principalmente praticati a zufolo. La raccolta è prevalentemente manuale a terra, che implica la ripulitura del sottobosco annuale prima della caduta dei ricci. 

Utilizzo Gastronomico

I frutti sono utilizzati in diversi modi: arrostiti, bolliti con o senza buccia e se con l’aggiunta di aromi prendono il nome locale dicasciole. Può essere impiegato per la creazione piatti tipici (ravioli, zuppe, ecc.). Inoltre, è utilizzato in pasticceria per fare confetture, tronchetti, tartufi, pesche, cornetti, baci, crostate, ecc. 

AGRICOLTORI

Az. Agricola la Primula

L’azienda agricola La Primula è situata nei pressi del lago di Gerosa, nel territorio dei Monti Sibillini e si estende tra i comuni di Montemonaco e Montefortino. L’attività nasce nel 1905 quando Giovanni Leonardi si stabilisce in quest’area e avvia la produzione agricola che oggi come allora si fonda sui prodotti del bosco (castagne e noci) insieme ad altre coltivazioni tradizionali di questo territorio come il mais, i legumi, i tuberi e le erbe spontanee e officinali dalle quali si ottengono tisane e decotti. Oggi il lavoro è condotto dal nipote del fondatore che porta lo stesso nome del nonno insieme al figlio Angelo che si impegnano quotidianamente nonostante le difficoltà derivanti dal sisma 2016 che ha gravemente danneggiato le strutture dell’agriturismo tutt’ora inagibile. I prodotti sono disponibili direttamente in azienda o nei mercati della zona. 

Strada Provinciale 86 Montemonaco
Tel. 3398422427
https://www.facebook.com/aziendagricolalaprimula

COSA VEDERE

I Sibillini e la leggenda della Sibilla

Montemonaco è un borgo situato a quasi 1000 metri di altezza ai piedi della Sibilla, la montagna da cui prende il nome l’intera catena dell’appennino Umbro Marchigiano. Questa cima infatti, secondo la leggenda era abitata dalla Sibilla, una potente maga. La storia narra che una grotta, poco sotto la cima, fosse la porta d’accesso al suo regno fantastico in cui viveva circondata dalle sue bellissime ancelle. La maga aveva poteri divinatori e molti si avventuravano in questi luoghi per conosce il proprio futuro finendo spesso ammaliati dalla bellezza di questa donna e rimanendo per sempre intrappolati nel suo regno. Della grotta si hanno testimonianze storiche e diversi tentavi di esplorazione senza risultati a causa di passaggi angusti e pericolanti. Oggi di questa cavità si scorge a malapena quello che una volta era l’ingresso ormai crollato nella zona sottostante alla cima della montagna. Tuttavia rimane intatto il fascino della leggenda che rende ancora più affascinanti questi monti.

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La Castagna Pallante

Probabilmente è la tipologia meno diffusa nel piceno e la sua coltivazione sarebbe diffusa esclusivamente nell’area delle frazioni di Pozza e Umito nel comune di Acquasanta. Un tempo era utilizzata per l’alimentazione degli animali e si apprezzava la sua resistenza ad altitudini elevate. Oggi quasi scomparsa per la forte concorrenza dei marroni.

Descrizione

Caratteristiche

L’albero è di media grandezza con chioma globosa e caratterizzato da rami storti. Le foglie sono alterne, con base fogliare ottusa, breve picciolo e due stipole basali oblunghe di colore verde, più brillante nella parte superiore. I fiori sono bianco giallastri, i maschili riuniti in piccoli glomeruli, quelli femminili sono isolati o in gruppi di due o tre. I frutti sono di forma globosa con 2-3 acheni all’interno del riccio. Il Pericarpo è lucido di colore marrone scuro con striature lisce più scure sul dorso. La polpa è color crema, di sapore mediocre. 

Tecniche di Coltivazione

I castagneti da frutto vegetano su terreni sciolti, ben drenati, neutrofili o debolmente acidi, ad altitudini comprese fra i 300 ed i 950 m.s.l.m. Vengono praticate potature di rimonda e ripuliture del terreno. La raccolta è prevalentemente manuale ed è ancora diffusa la tecnica di conservazione in “ricciara” ovvero cumuli o fosse dove i ricci battuti ancora chiusi vengono stratificati separati da strati di fogliame e rametti e copertura finale con materiale vegetale di ripulitura del castagneto.

Utilizzo gastronomico

Il frutto è adatto esclusivamente per la trasformazione in farina.

AGRICOLTORI

Agriturismo Laga Nord

Situato nella frazione di Umito, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, l’agriturismo produce castagne e marroni nel boschi circostanti. La struttura dispone di ristorante e camere. Nei mesi di autunnali vengono organizzate giornate nei castagneti aziendali con la possibilità per gli ospiti di raccogliere personalmente castagne e marroni.

Fraz. Umito Acquasanta Terme
Tel. 0736804888

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AGRICOLTORI

Liberato Sansonetti

Coltivatore hobbista da cui è stato reperito il Marrone di Montemonaco

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COSA VEDERE

I Boschi di Acquasanta

Il territorio di Acquasanta si trova al confine con parco Nazionale dei Monti Sibillini e ed inglobato nella parte nord del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Questa sua particolare ubicazione garantisce una straordinaria ricchezza dell’ambiente naturale con boschi ultracentenari che fanno da sfondo a piacevoli passeggiate da godere nel silenzio e nella tranquillità di questi luoghi. Dal borgo di Umito, immerso nella natura selvaggia si può intraprendere un facile percorso che attraverso castagneti e affascinanti vedute, conduce verso le cascate della Prata e delle Volpara risalendo la Valle della Corte al confine con l’Abruzzo. Tutto il cammino è accompagnato dal suono piacevole e rilassante dell’acqua del torrente. Sull’altro versante della vallata del Tronto invece la cascata di Forcella è un luogo incantato dove trovare refrigerio nei mesi più caldi o sostare in contemplazione di un paesaggio frutto dell’integrazione perfetta tra natura e uomo. Il salto d’acqua infatti è stato fruttato in passato per azionare il vicino mulino edificato intorno al 1700 ed oggi trasformato in struttura ricettiva.

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Marroncino dell'Ascensione

Il Marroncino Marchigiano, identificabile con il Marroncino dell’Ascensione è presente oggi nell’area del comune di Rotella. Si tratta per la maggior parte di castagneti abbandonati che alcuni appassionati stanno cercando di recuperare. Si caratterizza per le dimensione più piccole rispetto al marrone classico.

Descrizione

Caratteristiche

L’albero ha un portamento semi-assurgente con rami eretto-espansi e chioma globosa-piramidale. Le foglie sono alterne con 2 stipole basali oblunghe e picciolo breve. I frutti del castagno sono contenuti in cupole (o ricci) con le seguenti dimensioni medie: diametro maggiore 5,7 cm, diametro minore 4,8 cm, altezza 4,3 cm. Ogni riccio contiene in media 3 semi (acheni). Questi sono di forma prevalentemente globosa ed hanno le seguenti dimensioni medie: lunghezza 3,4 cm, larghezza 2,0 cm, altezza 2,7 cm. La polpa è di colore bianco, ricca di amidi, di buon sapore.

Coltivazione

I castagneti da frutto vegetano su terreni sciolti, ben drenati, neutrofili o debolmente acidi ad altitudini comprese fra i 300 ed i 950 m.s.l.m.. La produzione media è di 30-50 kg per pianta adulta in buone condizioni, con frutti di pezzatura omogenea. Buona resistenza alle comuni patologie, ma relativa sensitività agli effetti dei cambiamenti climatici, prolungati periodi siccitosi durante l’estate, che possono poi ridurne la resistenza

Utilizzo Gastronomico

Si utilizza prevalentemente come caldarrosta ma viene impiegato anche nella preparazione del ripieno dei ravioli dolci ascolani e nel castagnaccio.

AGRICOLTORI

Aziena Agricola Paolo Diamanti

L’azienda nasce dalla passione per il territorio di Paolo, il titolare che on pazienza e dedizione si è impegnato nel recupero del Marrone dell’Ascensione. Una piccola produzione che viene interamente impiegata nella Sagra della Castagna di Caprodosso, una manifestazione che dal 1971 valorizza la produzione locale. C.da Montenisio, 9 Rotella (AP) Tel. 3384796845

COSA VEDERE

Monte dell'Ascensione

Con i suoi 1100 metri è il rilievo più importante del Sub Appennino Piceno. Il suo profilo inconfondibile, che ricorderebbe il volto di un gigante addormento, è un punto di riferimento per tutta la provincia ascolana. Il nome deriva dall’oratorio dedicato all’Ascensione di Gesù in cielo che si trovava anticamente sulla sua vetta. Oggi tutta la zona , caratterizzata da boschi e calanchi è protetta dalle Aree Floristiche del Monte dell’Ascensione. Qui è possibile fare passeggiate e percorsi ciclabili e godere di stupendi affacci verso i Sibillini e la campagna picena.

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Marrone delle Piagge

Diffuso nell’area di Ascoli Piceno e in particolare sul Colle San Marco questo marrone è da sempre apprezzato dalla popolazione locale. Assimilabile in parte al marrone toscano è stato recuperato negli anni 70 in zona ripristinando vecchi castagneti abbandonati .

Descrizione

Caratteristiche

Albero con portamento semi-assurgente a rami erettoespansi con chioma globosa-piramidale. Foglie alterne, con base fogliare cordata breve picciolo e due stipole basali oblunghe. I frutti del castagno sono contenuti in cupole (o ricci) con aculei corti e le seguenti dimensioni medie: diametro maggiore 5,7 cm, diametro minore 5,4 cm, altezza 4,6 cm. Ogni riccio contiene in media 3 semi (acheni) di forma prevalentemente ellissoide trasversale-globoso. La polpa è di colore bianco, ricca di amidi, di buon sapore.

Coltivazione

I castagneti da frutto vegetano su terreni sciolti, ben drenati, neutrofili o debolmente acidi ad altitudini comprese fra i 300 ed i 950 m.s.l.m. . La produttività è di circa 60-70 qli su circa 14 ha di castagneto. Buona resistenza, scarsa incidenza del mal d’inchiostro. Disseccamenti individuali e sporadici in seguito a prolungati periodi siccitosi estivi avvenuti degli ultimi anni.

Utilizzo Gastronomico

È venduto e consumato anche direttamente come caldarrosta e utilizzato per la preparazione dei ravioli dolci ascolani e del castagnaccio

AGRICOLTORI

Azienda Agricola Paola Giuliani

La produzione principale dell’azienda è legata ai marroni che vengono venduti tramite commercianti locali e alle olive da olio che vengono conferite ai frantoi della zona. Frazione Piaggie 322, Ascoli Piceno Tel. 3493251874

COSA VEDERE

Eremo di San Marco

L'Eremo di San Marco, eretto a strapiombo su una parete rocciosa sull'omonimo colle, rappresenta un luogo fontamentale per la fede ascolana.La sua storia inizia intorno al XIII secolo quando si stabilì in questo sito una prima comunità di monaci Cistercensi. Inizialmente occupando le grotte naturali della montagna poi edificando la struttura giunta fino a noi. Successivamente a causa del crescente potere dell'ordine monastico e dei suoi legami con i cavalieri Templari, l'edificio passò nelle mani della famiglia Sgariglia e subì un lento declino culminato nel diciannovesimo secolo con una serie di incursioni vandaliche che depredarono la struttura di arredi e deturparono sepolture e affreschi. Solo nel 2016 a seguito di importanti interventi di risanamento la struttura è stata recuperata e data in custodia all'Associazione dei Templari Cattolici che si occupa delle aperture e delle manutenzioni ordinarie. Se si vuol visitare l'interno della struttura quindi è bene sincerarsi per tempo degli orari di apertura contattando direttamente l'associazione.