Tappa 1

Pesco Slapi

Si hanno notizie della coltivazione di questa varietà, nel comune di Colli al Metauro, ad opera della famiglia Boni fin dal 1800. All’epoca questa pianta era inserita in filari insieme al pesco e alle viti maritate agli aceri e i filari si alternavano a coltivazioni orticoli o erbacee.

Descrizione

Caratteristiche 

L’albero è di media vigoria, portamento espanso, chioma folta ben sviluppata.  Le foglie sono di medie dimensioni, forma lanceolata di colore verde intenso nella pagina superiore, più chiaro nella pagina inferiore. I fiori sono di forma campanulacea, con petali di colore rosa mentre il frutto si presenta di forma  ovata, con umbone molto evidente, di medie dimensioni, colore di fondo giallo‐verde. La polpa  è gialla, spicca o semiaderente. La tessitura è fibrosa, consistenza media, che tende a intenerire velocemente durante la maturazione, ottimi gli aromi ed il sapore, il gusto è equilibrato la polpa è succosa.

Coltivazione

Si tratta di una pianta rustica con ampia adattabilità pedo‐climatica. Generalmente la pianta è molto produttiva e necessita di diradamento accurato per mantenere la pezzatura.

Utilizzo Gastronomico

Il frutto si consuma prevalentemente fresco.

Susino Formichine

Diffuso fin dal 1800 nella zona di Colli al Metauro è da sempre coltivato nell’azienda agricola della famiglia Boni. Ad oggi risulta coltivato esclusivamente in questa zona.

Descrizione

Carattetistiche

La pianta è di media-scarsa vigoria, portamento globoso-espanso, chioma folta ben sviluppata.  La foglia di medie dimensioni, forma obovata di colore verde scuro nella pagina superiore, più chiaro nella pagina inferiore con fiori di dimensioni medie o medio-piccole, presentano dei petali bianchi di forma ellittico-allungata. Il frutto è di forma ovata di piccole dimensioni, colore della buccia violetto purpureo a completa maturazione e presenza di pruina sulla superficie. La polpa è verde-giallastra. La consistenza della polpa a completa maturazione è medio scarsa, succosa, di ottimo sapore.        

Coltivazione

Si tratta di una pianta rustica con ampia adattabilità pedoclimatica, generalmente  molto produttiva e solitamente non viene effettuato diradamento. Non si evidenziano particolari suscettibilità alle malattie.

Utilizzo Gastronomico

L’utilizzo è per il consumo fresco ma i frutti sono anche adatti alla produzione di confetture.

AGRICOLTORI

Az. Agricola F.lli Boni

La Società Agricola F.lli Boni nasce nel 2016 dalla volontà di Giovanni e Lucia di proseguire l’attività agricola di famiglia gestita fino ad all’ora dal padre Luciano e prima dal nonno Aldo. L’azienda ha una estensione di circa 12 ettari impiegati in coltivazioni ortofrutticole, intercalando le colture con cereali e leguminose adatte alla rigenerazione del suolo. Oltre alle varietà arboree (pesche e susine) si producono ortaggi di stagione sia estivi che invernali e producono i piccoli frutti, nello specifico fragole e mirtilli, mentre nel periodo invernale la produzione più consistente è quella del cavolfiore. L’azienda vende i propri prodotti sia tramite il negozio di proprietà sito nel comune di Colli al Metauro che mediante grossisti.

Via Sacca Colli al Metauro (PU)
Tel. 3487722737
https://www.facebook.com/Az-Agr-Fratelli-Boni-206210783198313/

COSA VEDERE

Museo del Balì

Il Museo della Scienza ospitato all’interno della settecentesca Villa del Balì di proprietà del comune di Fano è un luogo straordinario adatto ad adulti e bambini. Qui il visitatore è invitato a toccare con mano e mettersi alla prova con le apparecchiature scientifiche e gli esperimenti seguendo il motto: Vietato NON Toccare! All’interno delle sale si può interagire con oltre 40 postazioni che spiegano alcuni fenomeni e discipline tra cui la percezione, la fisica, la matematica, le scienze della terra e l’astronomia attraverso un percorso guidato autonomo mediante una serie di pannelli esplicativi bilingue. A completare l’offerta un planetario e un osservatorio astronomico per svelare le meraviglie del cosmo.

Tappa 2

Pera Angelica

L’origine di questo frutto non è ben conosciuta ma se ne hanno notizie fin dal 1800 quando viene descritta da Gallesio nella “Pomona”. Fino agli anni 60 la sua coltivazione era diffusa nel veronese e in Romagna. Oggi la coltivazione persiste nella zona di Serrungarina grazie ad alcuni agricoltori che hanno mantenuto impianti vecchi di oltre 70 anni e impiantato nuovi frutteti.

Descrizione

Caratteristiche

Presenta elevato vigore e problemi di allegagione. Le foglie sono piccole, ellittiche con margine dentato, i fiori hanno petali arrotondati e bianchi. 

Il frutto è medio, piriforme, peduncolo medio grosso. La buccia è leggermente rugosa, gialla a maturità con un bel sovracolore rosso al sole, la polpa è bianco giallastra e fondente.

Coltivazione

La coltivazione presenta alcuni problemi poiché fortemente alternante e imprevedibile con difficoltà di allegagione. Inoltre le elevate dimensioni degli alberi portano ad aumentare i costi di produzione. Questa varietà può essere colpita da ticchiolatura e da psilla. E’ necessaria quindi una particolare cura della concimazione per evitare squilibri vegetativi che possono ulteriormente peggiorare la già elevata sensibilità. 

Utilizzo Gastronomico

Il frutto è molto succoso, dolce aromatico, si consuma fresco e si conserva in frigorifero per alcuni mesi. Fuori frigo per 3-4 settimane. Può essere utilizzato anche per la trasformazione e la produzione di distillati.

AGRICOLTORI

Associazione Pera Angelica di Serrungarina

I produttori sono riuniti nell’Associazione Pera Angelica di Serrungarina che riunisce sei iscritti, tra cui anche comune e la proloco che si occupano di organizzare la festa annuale nel primo fine settimana di settembre. Durante l’evento oltre alle degustazioni e agli incontri viene organizzata una pedalata nei frutteti a cura dell’Associazione Mulistracchi. 

Tel. 07214731

COSA VEDERE

Serrungarina

Il caratteristico borgo di Serrungarina sorge sul crinale sinistro del fiume Metauro, nel comune di Colli al Metauro. Probabilmente deve il suo nome a Ser Ungaro degli Atti notaio vissuto nel XVI sec. Il centro storico del paese è un gioiello incastonato tra le mura perimetrali che lo proteggono, e conserva quasi intatto il suo circuito fortificato e gli stretti vicoli attorno a Piazza Serafini. Qui la Chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate, conserva al suo interno una Visitazione del Guerrieri datata 1520 e l’Immacolata Concezione del Presiutti 1560. Da vedere anche il lavatoio lungo le mura del borgo e la suggestiva scalinata che sale fino alla piazza del paese. Nelle vicinanze del centro storico possiamo trovare anche i castelli di Bargni e di Pozzuolo, località interne immerse nel verde delle colline metaurensi, che insieme all’abitato di Tavernelle rimangono tra loro armoniosamente collegate da un suggestivo itinerario panoramico.

COSA VEDERE

Marmitte dei Giganti

Le Marmitte dei Giganti sono delle conformazioni rocciose generate dall’erosione fluviale nella Forra dei San Lazzato, lungo il fiume Metauro nei pressi di Fossombrone. Il nome deriva proprio dalla loro forma che farebbe pensare a dei pentoloni. Questo suggestivo luogo è stato plasmato dall’azione millenaria delle acque che hanno eroso la dura roccia calcarea formando in alcuni tratti delle pareti alte circa 30 metri mentre in altri punti il turbinio della corrente ha generato dei fori il cui diametro raggiunge i tre metri. Oggi lungo questo suggestivo tratto di fiume le acque scorrono placide e la forra è percorribile a bordo di canoe con escursioni organizzate sia diurne che in notturne.