STORIA

Si hanno notizie della diffusione di questa varietà locale fin dal primo ventennio del secolo scorso.

Più recentemente sono state individuate superfici a castagneto nell’area del Comune di Montemonaco, una zona fortemente vocata per tipo di suoli e per tradizione. La presenza di individui pluricentenari attesta l’antichissima tradizione colturale del castagno in questo territorio.

UTILIZZI GASTRONOMICI

I frutti sono utilizzati in diversi modi: arrostiti, bolliti con o senza buccia e se con l’aggiunta di aromi prendono il nome locale di casciole. Può essere impiegato per la creazione piatti tipici (ravioli, zuppe, ecc.). Inoltre, è utilizzato in pasticceria per fare confetture, tronchetti, tartufi, pesche, cornetti, baci, crostate, ecc.

DESCRIZIONE MORFOLOGICA

Le piante non sono sempre di prima grandezza, hanno portamento semi-assurgente, rami eretto-espansi e la corteccia di colore grigiastro con screpolature più o meno lunghe. La chioma è generalmente globosa-piramidale ma la sua forma dipende molto dalle potature effettuate. Le foglie sono alterne, con breve picciolo e due stipole basali oblunghe. I frutti sono di forma globosa e dimensioni medie con pericarpo lucido di color marrone con striature più scure. La polpa è bianca, ricca di amidi e di buon sapore.

I CUSTODI

Liberato Sansonetti

Agricoltore hobbista presso cui è stata reperito il Marrone della Sibilla

Montemonaco

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